Genova
12 maggio 2016
Che quest’anno dovesse essere
un giorno davvero speciale era prevedibile; le modalità che la creatività dello
Spirito intesse sono ogni volta mirabili.
* Giorno della memoria
liturgica di San Leopoldo Mandič , con san Pio da Pietralcina posti
all’attenzione dell’intero popolo di Dio come segni della Misericordia del
Padre .
* Giorno dell’incontro col
padre generale dei Cappuccini, in visita alla nostra “Provincia Ligure” e
quindi anche alla nostra Fraternità di sorelle.
Celebrazione dell’Eucaristia,
colazione in refettorio insieme, incontro fraterno ci hanno colmato di letizia
e ci hanno permesso di scambiare col fratello ministro generale la dimensione e
il respiro ampio, ecclesiale del carisma e della vita cappuccina nel mondo.
*Giorno di
Incontro ecumenico . Che avvenisse durante la novena in preparazione alla
Pentecoste non è stato assoluta-mente casuale, ma non era neppure stato pensato
da noi, ed è stato un dono che fosse in concomitanza con gli altri avvenimenti
della giornata, intessuti come noi non sappiamo e non potremmo fare.
Un momento di
preghiera con i fratelli luterani e col dottor Jakob Betz, pastore della chiesa
luterana di Genova e Sanremo . Il titolo scelto per l’incontro era:
“DIVERSITA’
DI DONI, UN SOLO SPIRITO”
Presente anche
il delegato diocesano per le attività ecumeniche, don Paolo Fontana, che
incoraggia e sostiene ogni volta questo tipo di iniziative riconoscendone il
valore e la fecondità per l’intera comunità in vista di una proficua conoscenza
reciproca e perché con l’aiuto del Signore si possano abbattere preconcetti e
precomprensioni secolari nati da ferite reciproche, per un lavoro fatto di
preghiera, di reciproco perdono, alla luce dell’unico Spirito verso l’Unità
dalla quale proveniamo.
Nella sua predicazione il Pastore ha citato anche il santo
padre Francesco che nella “Evangelii Gaudium” parla di “diversità
riconciliata”.
Ha pure
portato la sua esperienza, quella della sua comunità ed ha condiviso la
bellezza di ciascun membro col suo dono speciale. Si tratta- ha detto- di usare
questo dono al momento giusto per il bene della comunità . C’è però anche il
dono del piccolo servizio che giova agli altri, il dono del sapersi far da
parte, il dono di organizzare e coordinare, il dono dell’humor e della
serenità. Nessun dono è grande o piccolo in sé; il criterio è il suo sgorgare
dalla grazia di Dio e liberare energie che a loro volta
In un clima di
grande semplicità, cortesia e affabilità si è svolta poi una piccola agape
fraterna utile per iniziare a conoscerci perché il desiderio di tutti è che
questo sia l’inizio di un cammino insieme fatto anche di piccoli gesti come
quello davvero pieno di carità di un fratello che ci ha poi telefonato e si è
offerto per accompagnarci quando qualcuna deve andar dal medico.
Un 12 maggio
speciale, di cui far memoria, perché nulla vada perduto, nel lavoro quotidiano
della nostra vita consegnata al Signore.
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